LA TUA GUIDA
RISERVA DELLO ZINGARO
The Zingaro Reserve is one of the most admired natural gems in Sicily. There, you can experience the sea as it was centuries ago, if not millennia; the work of man lacks almost entirely, except for some rural houses. There is not one coastal road, there are no cars, no noise except the one coming from wind and waves. The preserve was established because of the document signed by thousands of citizens that have prevented the construction of a street connecting directly Scopello to San Vito Lo Capo. Thanks to them, there is only a “face to face” between man and the genista, the olive, holm oak, between the walker and the curious eyes of a fox or a seagull that met by chance on their path.
BAGLIO DI SCOPELLO
l Baglio di Scopello è una costruzione d’origine araba risalente al seicento. Punto di riferimento e centro di una ristretta comunità, sorge in contrada Scopello, frazione di Castellammare del Golfo. Il borgo medioevale si sviluppa intorno ad una struttura di forma quadrilatera ed una corte comune che fa da scudo alle poche case presenti. Il villaggio ancora oggi conserva un aspetto rurale, è un luogo da non perdere in provincia di Trapani. Nelle vicinanze, tra le attrattive principali si segnala la Riserva dello Zingaro, un meraviglioso tratto di costa caratterizzato da bianchissime spiagge di ciottoli.Baglio di Scopello un borgo in provincia di Trapani, Sicilia Lastricati in pietra ed un prezioso abbeveratoio. Inizia da qui la visita al Baglio di Scopello, un sito dal grande valore paesaggistico e storico.Incastonato su una rupe, appare come un presepe vivente, un angolo accarezzato da poche anime, dove il tempo sembra essersi fermato.E’ un luogo autentico, dove incrociare i volti scavati della gente locale ed i sapori della gastronomia siciliana. Al suo interno si sviluppano semplici attività legate al settore della ristorazione, dell’accoglienza turistica e dell’artigianato.Un enorme arco segna la soglia d’ingresso del Baglio Isonzo ed apre le porte alla presenza di una quercia secolare, testimone di civiltà passate. Si respira un’atmosfera aurea, di profonda tranquillità, che fa schermo agli sguardi incuriositi dei viaggiatori.
CASTELLO DI CARINI
Il maniero divenne famoso quale teatro di una tragica vicenda: il 4 dicembre 1563 donna Laura Lanza di Trabia baronessa di Carini, moglie di don Vincenzo La Grua-Talamanca, venne uccisa dal padre per motivi di onore insieme al presunto amante Ludovico Vernagallo. Gli atti di morte dei due si trovano trascritti presso l'archivio storico della chiesa madre di Carini. L'amaro caso della signora di Carini non fu subito di dominio pubblico, la potenza delle famiglie coinvolte mise subito a tacere i diaristi del tempo, che si limitarono a riportare solo la data e la notizia della morte della signora di Carini. Don Cesare Lanza di Trabia sarà assolto in virtù della legge vigente e l'anno successivo insignito del titolo di conte di Mussomeli. Della vicenda si occupò nella metà dell'Ottocento lo studioso Salvatore Salomone Marino che riuscì a ricostruire, grazie a quanto appreso dal popolo attraverso vari "cunti" tramandati nei secoli dai cantastorie, la storia di Laura e del suo amato Ludovico. Una leggenda narra che in occasione dell'anniversario del delitto comparirebbe, su un muro della stanza dove venne uccisa Laura, l'impronta della mano insanguinata lasciata dalla baronessa uccisa.